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Spesso mi sono state o mi vengono rivolte domande legate al contesto psicologico, ho raccolto le più comuni.
Ho scelto di andare da uno Psicologo, sono pazzo?
Credo che il lavoro dello psicologo si avvicini molto a ciò che il famoso fotografo francese Henri Cartier-Bresson ha fatto con la sua Leica: osservare la realtà per cogliere gli attimi.
Realtà che è sempre stata sotto gli occhi di tutti, ma che grazie al suo sguardo ha assunto un significato nuovo.
Lo psicologo "guarda" la realtà che la persona in consultazione porta, descrive, vive e cerca di fornire un significato diverso. Aiuta la persona a sviluppare strategie adatte per affrontarla o risolverla.
Rivolgersi ad uno psicologo, dunque, non significa "essere pazzi".
Significa scegliere di dedicare un momento a se stessi per risolvere ciò che sentiamo essere, in questo momento della vita, un "problema"; scoprire qualcosa di noi; raggiungere un equilibrio; sviluppare o riscoprire quelle potenzialità che aiutano a gestire gli eventi critici della vita.
1.
Ma nel concreto, lo Psicologo cosa fa?
Attraverso l'ascolto e il colloquio incomincia a farsi un'idea di come, da dove e perchè nasce il "problema".
Fornisce così alla persona gli strumenti più utili per poterlo affrontare.
Lo psicologo è un professionista abilitato anche all'utilizzo e alla somministrazione di test, che possono aiutarlo a tratteggiare un quadro più completo della persona, quando e se necessario.
Lo psicologo, in soldoni, è uno che da buoni consigli?
No, lo psicologo è un professionista formato ad ascoltare, osservare e intervenire per mettere la persona nelle condizioni di scoprire qualcosa di nuovo sul proprio modo di "funzionare" o, in casi specifici, risolvere un disagio o una condizione clinica.
Lo psicologo, allora, mi dirà quello che devo fare?
Il lavoro si "costruisce" in due: lo psicologo collabora con la persona, e viceversa.
2.
Ho prenotato una seduta (in studio oppure on line), adesso cosa succede?
In linea generale il primo colloquio è un incontro di "presentazione": concentrandosi più che altro sul presente, si cerca di focalizzare quale sia il problema, definendo gli obiettivi e cominciando a definire insieme una strategia.
Quanto dura un colloquio?
Ciascun colloquio ha una durata media di circa 45/50 minuti.
Se scelgo di intraprendere un percorso psicologico, cosa mi aspetta?
Intraprendere una consulenza o un percorso psicologico, è un gesto di cura nei confronti di se stessi.
Significa decidere di darsi uno spazio, e un tempo, per riflettere sulle proprie emozioni e sui propri meccanismi.
Ciò comporta i'entrare in contatto con pensieri, emozioni, parti di sè, a cui prima magari non si aveva fatto attenzione.
Il percorso psicologico aiuta ad acquisire nuovi punti di vista che possono aiutare a raggiungere un maggior equilibrio e benessere.
3.
Che differenza c'è tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra?
Lo Psicologo è un professionista che:
-
ha conseguito la Laurea in Psicologia;
-
ha superato l'Esame di Stato (è quindi abilitato all'esercizio della professione);
-
è regolarmente iscritto all'Ordine degli Psicologi.
Lo Psicoterapeuta è uno Psicologo o un Medico, iscritto al proprio Ordine professionale, che ha conseguito una specializzazione post-universitaria di almeno 4 anni in Psicoterapia, presso Scuole di
Specializzazione Universitarie o Istituti Privati riconosciuti dal M.I.U.R. (Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca).
Lo Psichiatra è un laureato in Medicina ed è dunque abilitato, a differenza dello Psicologo, alla prescrizione di farmaci.
Tutte e tre le figure lavorano in ambito psicologico e possono collaborano tra loro.
4.
Chi mi garantisce che lo Psicologo non racconterà i fatti miei ad altri?
Alla pari di quella medica, la professione psicologica è regolamentata da un Codice Deontologico nazionale che, tra i suoi articoli, include anche il segreto professionale.
Per ulteriori approfondimenti, questo è il testo integrale.
5.
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